lunedì 1 marzo 2010

Spirited away. E tornano le notti

Primo marzo. Lunedì. Tipico giorno in cui le donne dicono...comincia la dieta. Ma anche giorno in cui la dieta, altrettanto tipicamente, non comincia mai. Per me il primo marzo è anche il primo turno del mese all'Hostel of the sun. Molto serenamente, vado incontro alle mille attività con cui marzo mi terrà impegnata (...prima tra tutte... attendere un paio di gradi in più per fare il primo bagno dell'anno).
Questa notte è stata tranquilla. C'erano stasera in ostello sia il proprietario che un altro dei receptionisti della notte, venuto qui a passare un pò di tempo; quindi, l'atmosfera era serena, con ben 6 occhi aperti a controllare.
E, ora che per forza di cose mi tocca star sveglia per aspettare l'arrivo di 2 ospiti e far loro il check-in, mi metto a pensare alla stranezza dei casi; a ciò che si deposita sul fondo per riemergere a tempo debito, quando (forse per caso?) era giusto che riemergesse.
Mesi fa, in chat con un amico spagnolo, gli chiedo cosa rappresentasse la foto che aveva come profilo. Mi risponde che è un cartone meraviglioso, e si fa promettere che lo avrei guardato. (Quella conversazione finiva anche con un'altra promessa da parte mia: quella di scegliere per il mio piano di studi un esame su Heidegger). Heidegger l'ho poi scelto, e ho anche miracolosamente superato l'esame, con tanto di complimenti accademici per aver brillantemente risposto a domande su uno dei libri del professore (libro in realtà da me mai aperto). Ciò che invece non avevo mai fatto era guardare quel cartone.
Si sarà intuito che stasera uno degli ospiti dell'ostello ha scelto di guardare proprio il dvd del cartone in questione.

Spirited away ( "La città incantata" in italiano) è un premiatissimo film d'animazione giapponese, una fiaba bellissima. Il ritmo è lento, come una culla. La fotografia è un sogno. La storia è una poesia, quella poesia che appartiene alle cose più semplici, che però ci accomunano tutti. Non avrei immaginato, quando mi fu chiesto di guardarlo, che questo cartone avrebbe saputo parlarmi così bene dell'amore.
La storia stessa è carica di simbolismo, di rimandi, di metafore che comunicano moltissimo, anche se appartengono ad una tradizione culturale diversa dalla nostra. L'animo umano , a certe profondità, si lascia narrare dagli stessi miti raccontati in tutto il mondo in lingue diverse, a metà tra la ragione e il sogno.
Al centro di tutte le vere storie, poi, c'è una storia d'amore. Non una love story in stile americano, con l'eroe che salva la bionda dalle bionde trecce e gli occhi azzurri. Magari a cavallo. Il cavallo immancabilmente bianco (fosse mai che al posto del cavallo ci trovassimo un asino.... che amore sarebbe?) In Spirited away, è lei a salvare lui. E lo fa grazie ad un ricordo, che ritorna a galla inaspettatamente, chissà da quali profondità, per restituire incredibilmente a lui la sua identità.
Ciò che si è arenato sul fondo, ritorna, a tempo debito, in superficie.

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