venerdì 1 ottobre 2010

L'orrore e la bellezza, Forteleza



L'orrore è la disattenzione. La superficialità. Sorriso assurdo di chi non se ne accorge. Prendo un taxi, e sento la pagina scricchiolare. Di nuovo è già finito un capitolo? Perchè a volte è faticoso vivere? Quando arrivai a Benfica, me lo avevano descritto come il quartiere Bohemien di Fortaleza. Era la zona universitaria, un pò isolata; ma mi aveva ricordato l'umanità, lontana da quella speculazione edilizia che stanno perpetuando sulla Beiramar, il lungomare, distrutto dagli Hotel e da grattacieli di 20 piani con miniappartamenti per 2 o 3 persone massimo. Ma dove ci si incontra quando si vive così? Nell'ascensore si parlerà forse? Ci si guarderà davvero? O noterò solo le tue scarpe? La bellezza è ciò che non ha misura, non ha regole, il motore immobile che anima il tuo mondo; è amore. La bellezza è la responsabilità più grande..ciò che lasci in me di te, e ciò che io lascio in te, di mio.
L'orrore: quando tornando a casa, quella nuova qui ad Iracema, ho guardato in alto verso il cielo, e c'era una parete di cemento che accompagnava il mio sguardo. Troppo piccola ti senti per combattare quest'orrore, e tutti gli altri.
Ma la bellezza ti rincorre e ti cerca negli anfratti della solitudine se la sai riconoscere. Mi ha trovata attraverso le persone con cui ho condiviso questi primi due mesi, che sembrano due anni. E in quello che mi hanno lasciato: semi, che già crescono dentro di me, e mi alimentano. L'orrore, è la banalità del male, del dolore, dell'ingistizia; il crack, i bambini per strada, la povertà e l'arroganza. E la bellezza, che vive negli occhi. La vita, le persone che si toccano. Il movimento.